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La Spezia, 14 febbraio 2025 – Il Comune della Spezia informa che il Parco delle Clarisse, recentemente inaugurato dall’Amministrazione Peracchini, ha i seguenti orari di apertura:
Sabato 15 e domenica 16 febbraio dalle ore 10.30 alle ore 12.30 ; dalle ore 13.00 alle ore 17.00
Dalla prossima settimana, dal 22 febbraio, ogni sabato e domenica orario continuato dalle ore 10,30 alle ore 17.00.
Cenni storici
L’area oggetto di progettazione dell’ex Convento delle Clarisse e della Chiesa di Santa Cecilia si presentava all’inizio dei lavori in stato di rudere. Pur non essendo del tutto accessibile, era possibile individuare la traccia dei corpi di fabbrica e di parte degli spazi di servizio all’attività conventuale.
Il complesso è limitato a sud-est e a sud-ovest dalle murature dei corpi di fabbrica relativi alla Chiesa e ai locali di servizio, a nord-ovest dal sistema di risalita cittadino (ascensore di San Giorgio) e a nord-est dalla scalinata che porta al Castello di San Giorgio. Il convento delle Clarisse fu fondato nel 1593, anno di posa delle prime pietre, sulla collina del Poggio, al di sotto del Castello di san Giorgio e luogo privilegiato della città nonché parte del primo insediamento del nucleo urbano della Spezia.
Nel 1648, in seguito a varie operazioni immobiliari e a cospicue donazioni, i lavori furono completati e il monastero entrò in opera. Quasi un secolo dopo, nel 1729, la Chiesa adiacente venne dedicata a S. Cecilia, ma in seguito all’avanzata e alla successiva conquista napoleonica, il monastero (come molti altri sul territorio italiano) venne soppresso sul finire del Settecento.
Il complesso architettonico fu convertito dapprima in scuola e poi, nella seconda metà dell’Ottocento, in ricovero per anziani. Intorno al 1885, fu, infine, trasformato in Lazzaretto.
Destino migliore, a livello funzionale, lo ebbe alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale quando, il governo cittadino, decise di convertire il corpo di fabbrica in Museo Civico atto ad ospitare reperti, tra gli altri, di epoca romana. Il Museo ebbe vita breve: come molte zone della Città, subì pesanti bombardamenti nel 1943.
Dopo che, a fine guerra, il Genio Civile mise in sicurezza l’area attuando operazioni di bonifica e demolendo parti del manufatto architettonico ancora rimaste in piedi, ma ritenute pericolanti, l’abbandono del sito diventa sempre più evidente tanto che nella Chiesa vi fu un accumulo di più di 3 metri di detriti e di terra.
Tra gli anni ’70 e ‘80 il sito venne ceduto come deposito alla nettezza urbana: ai muri rimasti intatti vennero addossati setti in mattoni forati e nel chiostro vennero collocati alcuni prefabbricati, oltre che l’inserimento di infrastrutture elettriche e telefoniche. Il degrado dei manufatti è, quindi progredito, dando luogo a situazioni che destano preoccupazione in relazione alla conservazione di un luogo di grande valore documentale relativamente alla storia cittadina (si rinvia alla relazione storica allegata per una più compiuta disamina delle vicissitudini storico-costruttive).
Per info Museo Civico Amedeo Lia:
Tel. 0187727220
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Ultimo aggiornamento: 15-02-2025, 09:47